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Franco Migliacci
Autore, Produttore, Talent Scout
Franco Migliacci
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BIOGRAFIA

Francesco (detto Franco) MIGLIACCI

è nato a Mantova nel 1930. Segue gli studi a Firenze dove il padre, Maresciallo della Guardia di Finanza, viene trasferito nel 1934. Inutilmente indirizzato al corso di ragioneria, Franco scopre che la sua vera passione è l’arte in tutte le sue espressioni, dalla letteratura allo spettacolo, dalla musica al figurativo.

Fin da giovanissimo partecipa a molti spettacoli teatrali, anche a quelli organizzati dagli studenti nei Giardini di Boboli dove, ogni anno, il Maggio Musicale Fiorentino lascia disponibili le sue splendide scenografie per le parodie goliardiche. Nel 1952 vince un concorso cinematografico per giovani talenti, indetto per la riapertura degli “Stabilimenti Cinematografici Tirrenia” di Pisorno. Il premio è una piccola parte in un film con Nino Taranto che verrà realizzato a Cinecittà!

Franco prende il primo treno per Roma, ma la Produzione Cinematografica fallisce al primo ciak. Cominciano gli anni difficili. E’ dura, ma l’importante è non tornare indietro. Prima fa la comparsa, poi le piccole parti in cinema, teatro, doppiaggio, RAI, Televisione.

Scrive e disegna storie per i giornali per bambini: “Bambola” e “Lupettino” diretti da Nino Capriati, “Il Pioniere” diretto da Gianni Rodari. Alcune di quelle storie a fumetti sono ispirate dalle canzoni di uno degli amici più cari, un certo Domenico Modugno, conosciuto durante i provini del film “Carica eroica”.

I due diventano amici inseparabili. Per Franco è un’amicizia preziosa perché Domenico, detto Mimmo, gode già di un notevole successo di pubblico e di critica e per di più è un amico vero, generoso, anche di consigli: “Mi piace come disegni le mie canzoni ma perché in cambio non mi dai qualche idea per una canzone nuova?”. Franco non vede l’ora di ricambiare ma qualunque cosa gli venga in mente gli sembra vecchia, insignificante.

Finalmente nel giugno del 1957 in una delle giornate più scombinate e negative della sua vita, aiutato da due bicchieri di Chianti e dalle riproduzioni di due pitture di Marc Chagall appese alle pareti della sua camera, prende carta e penna e butta giù un’idea:

Di blu mi ero dipinto per intonarmi al cielo, lassù nel firmamento volavo verso il sole e volavo felice ancora più sù, mentre il mondo spariva lontano laggiù… volavo nel blu, dipinto di blu

Franco è contento sia per aver trovato la maniera di mandare al diavolo questo mondo inospitale e sia perché potrebbe essere una canzone davvero originale. Ma che ne dirà Modugno?

La notte stessa Franco e Mimmo si incontrano a Piazza del Popolo.


“Mi è venuta un’idea per una canzone... ma, bada che non è un’idea normale... per una canzone normale…” - premette Franco - ma Modugno, impaziente, gli strappa dalle mani quel pezzo di carta, lo legge e sbotta in una risata fragorosa "Sarà un successo pazzesco! Dai, mettiamoci subito a lavorare!"

“E’ fatta!” - pensa Franco, che si fida ciecamente dell’intuito dell’amico. Ma dal concepimento al parto passano sei interminabili mesi di duro travaglio. Ne vale la pena perché è così che, sotto la scuola di Modugno, Franco impara a scrivere le canzoni.

Al Festival di Sanremo 1958 “Nel blu, dipinto di blu“ entra con 99 voti su 100 della giuria, ma i divi del momento rifiutano d’interpretare “una canzone che non sta né in cielo, né in terra“. La giuria decide allora che il brano sarà cantato dallo stesso Modugno e da un debuttante che, come tale, non può dire di no: Johnny Dorelli.

Domenico ModugnoNel blu, dipinto di blu” non solo stravince ma rivoluziona il gusto musicale degli italiani. Modugno sul palcoscenico del Festival osa un gesto che nessun cantante aveva mai osato, apre improvvisamente le braccia come se spiccasse il volo.

Quel gesto istintivo era, inconsapevolmente, un gesto simbolico in perfetta sintonia con le varie “aperture” di quegli anni assetati di cambiamento, di conquiste culturali, tecniche, economiche… Dalle prime imprese spaziali: Explorer, Laika… i progetti della NASA e le aperture più terrene che però fanno sognare, come l’apertura del suono che diventa stereofonico, del Festival di Spoleto che ospita i più prestigiosi nomi della cultura mondiale e diventa Festival dei due Mondi e infine (perché no?) “l’apertura” delle case chiuse che scuoterà la coscienza femminile. Si respira un’aria di ottimismo, da “Boom Economico“.


Quel volo di Modugno partito da Sanremo supera immediatamente i confini d’Italia e d’Europa. Negli Stati Uniti domina a lungo le classifiche e vende, negli anni 1958-59, oltre 22 milioni di copie, vincendo ben due “Grammy Winners”:

Song of the year 1958
“Nel blu, dipinto di blu” (Volare)
Domenico Modugno (Decca)

Record of the year 1958
“Nel blu, dipinto di blu” (Volare)
Domenico Modugno (Decca)

Da Ella Fitzgerald a Dean Martin ed a Ray Charles, da Barny Kessel a Dalida, dalle Mc Guire Sisters ai Gipsy Kings, da David Bowie a Luciano Pavarotti, in tutto il mondo sono più di quaranta gli artisti famosi che incidono “Nel blu, dipinto di blu”.

Su progetto di David Zard “Musica Italia per l‘Etiopia“ viene realizzato il disco “Volare” (1985) cantato dai più prestigiosi artisti italiani: Fabrizio De Andrè, Lucio Dalla, Ivano Fossati, Patty Pravo, Ron , Vasco Rossi, Gianna Nannini, ...

“Nel blu, dipinto di blu” viene tradotta in tutte le lingue, ma quasi tutti la cantano in italiano, specialmente quelle frasi che fanno “Volare”.

Nel maggio 2003 Paul Mc Cartney canta “Volare“, in italiano, nel suo concerto al Colosseo. Nel luglio 2005 Bono e gli U2 cantano “Volare“, in italiano, nel concerto tenuto a Roma.
La coppia Modugno-Migliacci produce altri successi:

‣“Farfalle”
‣“Selene” che in Russia si chiama “Gagarin twist” in onore dell’astronauta.
‣“Libero”
‣“Addio, addio” che Mimmo canta con Claudio Villa vincendo un altro Festival di Sanremo.
‣“Pasqualino Marajà” replicata con successo da Aurelio Fierro, Roberto Murolo, Renato Carosone.
‣“Io” che negli Stati Uniti va ai primi posti della classifica americana con l’interpretazione di Elvis Presley.

Franco ha capito che le canzoni sono diventate ormai il suo pane quotidiano. E non solo come autore. Nei suoi viaggi negli Stati Uniti scopre che esiste una vasta “produzione discografica” dedicata ai “teenagers“, cioè i giovani dai 13 ai 19 anni. Un’età che in Italia non viene considerata perché da una discografia per bambini fatta di tiritere e filastrocche si salta, improvvisamente, a vere e proprie canzoni d’amore per adulti.

Franco riesce a fare accettare e riconoscere, con non poche resistenze, al mondo discografico italiano due nuove professioni: il Talent scout e il Produttore discografico.

LE ALTRE CANZONI

[Estratto da intervista concessa da Franco Migliacci a Simona Orlando.
Pubblicata da Rockol.it il 25/01/2024 QUI: (link esterno)]
Io/Ask me di Elvis Presley (1958): «”Nel blu dipinto di blu” vinse due Grammy e Mimmo mi disse: “Vuoi un milione o venire in America con me?”. Io, sebbene squattrinato, non ci pensai un attimo. Lui mi portò in America, e mi diede pure un milione. In verità, ci rendemmo davvero conto di quanto la canzone si fosse diffusa quando una volta, di scalo in Pakistan, la sentimmo cantare da un pescatore di lì. Non ci credevamo». Tornando agli Stati Uniti, i due girarono tante città. In uno studio della MCA, fu proposto loro di incontrare Elvis Presley, e ovviamente accettarono. Presley li accolse cantando “Volaaare”, Modugno rispose “Oh Oh” e si abbracciarono. Nel breve incontro, Elvis studiò a fondo Mister Volare, i suoi modi teatrali e magnetici. Nel 1964, la sorpresa: «Scoprimmo che Elvis aveva ascoltato la nostra canzone "Io" e aveva deciso di farne una sua versione, intitolata “Ask Me”».

Tintarella di luna (1959): «Scrissi ispirandomi a una ragazza che all’epoca frequentavo, e si lamentava perché non la portavo mai al mare. Tutte le sue amiche erano abbronzate e lei no. Le risposi che, in compenso, poteva dire di avere la tintarella di luna. Il brano volevo assegnarlo a Modugno, appena rientrati dagli Stati Uniti: “Dai, facciamo un bel twist!”. E lui: “Mica vogliamo fare gli americani!”. Diedi il brano a Mina, che era proprio agli inizi. Molto simpatica, esuberante, si capiva che aveva una marcia in più, infatti andò benissimo e “Tintarella di luna” divenne il titolo del suo primo album. Oggi la conoscono anche in Giappone. A quel punto Modugno mi chiamò: “Ma perché non l’hai data a me?”. Fu un brano importante, perché mi fece capire che esistevo come autore anche indipendentemente da lui. E comunque un twist insieme lo facemmo, s’intitolava “Selene” (1960). In Russia è nota come “Gagarin Twist”, in onore dell’astronauta».

Libero (1960): «Secondo posto al Festival di Sanremo, ma la canzone diede scandalo. I puritani lessero il verso ‘come rondine che non vuol tornare al nido’ come un invito ad abbandonare la famiglia, il tetto coniugale. Per loro era un inno libertino, mentre io e Modugno parlavamo solo della nostra libertà mentale. Ecco, con Mimmo sperimentai una libertà totale. Facevamo ciò che volevamo, quando volevamo. Litigavamo spesso. Lui aveva un temperamento focoso e testardo. Io, più testardo ancora. Ma come ci accendevamo, così ci spegnevamo. Se una sua proposta non mi conquistava, riprovava e riprovava. Alla fine, non facevo che comunicargli l’entusiasmo che lui dava a me».

Addio...Addio (1962): «Io e Modugno vincemmo di nuovo il Festival di Sanremo. Un’emozione grande, anche se a me non piaceva molto il brano. Mi sembrava più tradizionale, un passo indietro rispetto a “Volare”, che aveva cambiato il mercato discografico. Volevo continuare a guardare avanti. Senza discussioni, interrompemmo il sodalizio solo artistico, rimanendo grandi amici».

Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte (1962): «In America avevo scoperto che il mercato lo muovevano i “teenagers” ed esisteva la figura del produttore discografico, sconosciuta qui da noi. Al ritorno in Italia decisi che volevo fare quello. Chiesi addirittura ad Ennio Melis della RCA di inserire la dicitura sul disco. Puntai su un giovanissimo Gianni Morandi».

Meglio stasera in La pantera rosa (1963): «In America conobbi anche il grande compositore Henry Mancini. Scrissi il testo di “Meglio stasera”, che ha un ruolo importante nel film “La Pantera rosa”». Il testo nella celebre pellicola resta invariato, cantato in italiano da Fran Jeffries, accanto all’attore David Niven. Lo canticchia lo stesso protagonista Peter Sellers. Parte del testo di Migliacci è mantenuto anche nella versione inglese (“It Had Better Be Tonight”) di Sarah Vaughan e Michael Bublé.

In ginocchio da te (1964): «Ennio Melis non era affatto d’accordo con questo brano. Voleva che continuassi a scrivere canzoni spensierate per Morandi, che intanto era cresciuto, e io intendevo raccontare la sua prima cotta. Melis, pur contrario, era uno che ti diceva: «Vai avanti, batti pure la testa». Ci consentì di pubblicare solo per provare che non avrebbe funzionato. Vendemmo un milione mezzo di copie! Il barista della RCA mi diceva: «A Frà, li vedi quei camion che escono? So’ tutti dischi tuoi». Da quel giorno, ogni volta che incontravo Melis, gli mostravo il ginocchio. Facevo capolino nel suo ufficio anche per un attimo, mentre era in riunione, senza dire nulla. Mi toccavo il ginocchio e sparivo. Feci infuriare anche Ennio Morricone, richiamando a suonare la sua orchestra per tre volte su “In ginocchio da te”. La seconda, lui diede un pugno sul muro e bucò il cartongesso. Aveva creato un arrangiamento secondo me troppo pacato. Lo volevo più sanguigno, pucciniano. La terza volta, Morricone disse: «Oh, più melodrammatico di così non esiste».

La fisarmonica (1966): «Il testo mi venne in mente durante una zingarata con Modugno. Mi passava a prendere e partivamo senza meta. Una notte arrivammo in Romagna, e in lontananza sentii il suono di una fisarmonica, strumento che avevo sempre odiato, così asmatico, e invece quella notte era talmente magico che mi conquistò. La proposi per un brano a Mimmo, che si incaponì: «Non “La fisarmonica”, facciamo “Il mandolino”». La passai a Morandi».

C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones (1966): «L’idea mi nacque a Piazza del Popolo. Ero seduto in un bar romano e sul giornale lessi che negli Stati Uniti i ragazzi bruciavano la cartolina di richiamo per la guerra in Vietnam. Volevamo la pace. Non riuscivo nemmeno a contrapporre i Beatles ai Rolling Stones, mi piacevano entrambi. Beh, per il testo successe un putiferio. Quel ‘tattatattattà’ che simulava la mitragliatrice, le parole Vietnam e vietcong…non si potevano dire. Ci fu un’interrogazione parlamentare, ci consideravano nemici degli Stati Uniti perché criticavamo la loro guerra. Poi Joan Baez la inserì nei suoi concerti. La cosa divertente è che, dieci anni dopo, mi arrivò una lettera dall’ambasciata americana. Tremai pensando che si trattasse ancora di quella faccenda, invece mi si chiedeva di garantire per Lucio Battisti, che stava uscendo con il disco sul mercato statunitense. Risposi con una lettera in cui certificavo che era un professionista e potevano accoglierlo senza problemi. Che ridere!».

La bambola (1968): «Altro brano che nessuno voleva. Stavo prendendo un caffè a Piazza Navona e sentii una donna, al tavolo accanto, che invitava le amiche a non essere più le bambole degli uomini. Scrissi forse la prima canzone femminista, ma da molti fu interpretata al contrario. La rimbalzarono tutti. Ero disposto anche a volgerla al maschile, per Little Tony, ma mantenendo il senso originale. Alla fine accettò Patty Pravo, forse per sfinimento. Per lei scrissi anche “Tutt’al più” (1970), che fu un successo dopo "Canzonissima"».

Ma che freddo fa - Il cuore è uno zingaro – Che sarà: Nada debuttò a 15 anni con “Ma che freddo fa” al Festival di Sanremo 1969. Nel 1971 tornò sullo stesso palco e vinse con “Il cuore è uno zingaro”: «Inizialmente avevo proposto il brano a Morandi, che poi non andò né con quello né con “Che sarà”, piazzatasi seconda nella stessa edizione. Anche “Che sarà” la pensavo perfetta per Gianni. Avevo scritto il testo pensando a Cortona. Lui era nato a Monghidoro, chi meglio poteva parlare di “paese mio che stai sulla collina?” Alla fine lo interpretarono i Ricchi e Poveri e José Feliciano, rimanendo nella storia».

No! Mamma, no! (1973) e Invenzioni (1974) di Renato Zero: «Mi dissero che ero totalmente pazzo a produrre uno come Renato, ma io ero sbalordito dalla sua originalità, dalla sua personalità stravagante e gentile. Aveva le idee molto chiare. Veniva spessissimo a cena da me, già con il suo codazzo. Arrivava a casa con ballerini e zerofolli. Gli chiedevo: «Ma questi chi sono?» e lui: «A Frà, e io che ne so?».

Ancora (1981): «Appena Claudio Mattone la accennò al pianoforte, la mia testa stava già costruendo il testo. E quanto mi piaceva sentirlo da Eduardo de Crescenzo! Bellissima voce. Entrava in trance, ne usciva solo finita la canzone. La portò al Sanremo, non si posizionò benissimo ma crebbe nel tempo. Per lui scrissi anche il testo di un brano che amo molto, “Uomini semplici”. Sono grato a Marco Mengoni per averlo portato al suo primo provino di X Factor».

E va’... e va’ – Era il 1981 e Alberto Sordi si presentò al Festival di Sanremo, allungandosi in una premessa: “Si vuol fare l’Europa unita, e non c’è niente di meglio che essere tutti a braccetto e cantare un ritornello. Questa canzone è una piccola cosa, uno scherzo quasi, ma che ha il suo significato. Basta pensare che il ritornello finale ci conduce tutti, buoni e cattivi, verso un’unica meta. Gli autori Migliacci e Mattone hanno voluto proprio questo, invitando me a cantarla, e io ho accettato, per voi. La canzoncina è molto fine, molto delicata, non è in inglese, è in un italiano mio. Insomma v’aa canto come m’aa sento”. Migliacci ride ancora a ricordarlo: «Con Sordi avevo girato un film intitolato “L’arte di arrangiarsi” (1954). Poi un giorno, curiosamente, da toscano mi uscì il testo in romano. Pensai ad Albertone. Ci incontrammo in un ristorante. Mi aspettavo arrivasse con un macchinone, con l’autista, invece scese da una Cinquecento. Era molto umile. Accettò subito di cantare, temeva solo di non ricordare tutte le parole, che erano davvero tante. E come mi era successo per “Nel blu dipinto di blu”, che tutti conoscono come “Volare”, anche “E va’… e va’” divenne famosa con un titolo diverso, cioè “Te c’hanno mai mandato a quel paese?”. Che poi è la mia filosofia di vita».

No east, no west – Scialpi andò con questo brano a Sanremo nel 1986, Migliacci aveva già scritto per lui, compreso “Rocking Rolling”, e avrebbe continuato dopo, ad esempio con “Cigarettes and coffee”. Fu il suo produttore. Ha sempre avuto una passione per gli irregolari. Per dirla a modo suo, meglio il salmone che il baccalà: «Spesso mi parcheggiavo nei posti trafficati e restavo in macchina ad osservare la gente per ore. Mi ispirano le storie degli altri. A Scialpi un giorno dissi: «Intorno vedi qualcuno come te?», e lui: «Nessuno». Per me era un valore. Per non fargli fare su e giù da Parma, o avanti e indietro dall’hotel, lo invitai a vivere a casa mia. Ci restò un anno e mezzo».

Uomo allo specchio e Delfini: «Scrissi “Uomo allo specchio” per il figlio di Modugno, Massimo, che lo portò al Festival di Sanremo nel 1992. L’anno dopo, padre e figlio duettarono in “Delfini”, che è l’ultima incisione di Mimmo. L’ho scritta durante la vacanza insieme a Lampedusa, notando, con sorpresa, che Mimmo camminava male fuori dall’acqua, ma a nuoto non c’era maniera di stargli dietro. Il mare era il suo elemento. L’estate successiva morì, in quello stesso mare, lasciandomi di sasso. Ci siamo voluti davvero bene». L’altro amico fraterno era Sergio Endrigo, per il quale scrisse “Notte, lunga notte”.

Tra le altre famose ci sono “Come te non c’è nessuno” (1962) e “Pel di carota” (1963) per Rita Pavone; “Una rotonda sul mare” (1964) per Fred Bongusto, «in realtà la rotonda era sul lago Trasimeno, dove andavo, e ballavano tutti tranne me»; “Credo” per Mia Martini, pezzo struggente di Mimì bocciato dalla commissione del Sanremo 1972; “T’appartengo” (1994) scritta con i figli Ernesto e Francesco e poi affidata ad Ambra.

Migliacci ha poi cresciuto generazioni di bambini, con le sigle dei cartoni animati. “Daltanious”, “Chobin”, “Carletto e i mostri”, “Il Grande Mazinga” (anche la voce-slogan è sua); “Heidi”: «Ovvero mia moglie (Gloria Wall, sposata nel 1966 e scomparsa da poco ndr), era lei che salutava le caprette, amava i monti. Al tempo abitava a Madonna di Campiglio». E poi “Lupin III”, la più bella: «La musica era di Franco Micalizzi e fu suonata dall’Orchestra Castellina-Pasi, gruppo di liscio, ma il risultato, fra parole e valzer, sembrò francese. Grazie alle canzoni dei cartoni animati, mi ricongiunsi alla passione per il disegno».

Questa è una caratteristica di Migliacci. Senza la sua vena fumettistica, forse non sarebbero nate “Tintarella di luna” e onomatopee tipo ‘tin tin tin’ (il suono dei raggi lunari), ‘ulla ulla là’ in “Pasqualino Marajà”, ‘ciunga ciunga ciù’ di “Andavo a cento all’ora”, il ballo “Plip”, “Pissi pissi bao bao” per Gianni Meccia, o proprio la copertina di “Nel blu dipinto di blu”, nella prima edizione affidata a Guido Crepax.

«La bellezza di una canzone conta, ma io preferisco le canzoni belle e divertenti» mi disse Migliacci «Ne ho tante da parte che non sono mai riuscito ad assegnare». Non si curava molto del fatto che la gente conoscesse gli interpreti dei brani, ma non lui che li aveva scritti: «A me non piace apparire. Però, certo, mi fa effetto ascoltare le mie canzoni. Ancora non mi abituo. Quando arrivano, mi colpiscono. Mio padre voleva che facessi l’ingegnere per ricostruire l’Italia, invece noi l’Italia l’abbiamo ricostruita con le canzoni».
Nel 1991 fonda con Franco Micalizzi e Domenico Modugno lo “S.N.A.C.“ (Sindacato Nazionale Autori e Compositori):
«Mai come negli ultimi quindici anni il diritto d’autore ha dovuto subire l’attacco sconsiderato e rapace di pirati di ogni genere, da chi riproduce abusivamente musicassette e cassette video alle emittenti radio e tv che non pagano i diritti. Dobbiamo difenderlo e scendere in campo con tutte le nostre forze»: questo il grido d’allarme che un mese fa ha fatto nascere lo S.N.A.C. [da “La Repubblica”, 9 dicembre 1991]

Erano le 12:30. La commessa del primo piano con gli occhi sgranati ha detto «Non credo sia possibile». «Ma a noi la Fininvest, da anni, si ostina a "tagliare" i diritti d’autore - afferma Migliacci -. Riceviamo soltanto un quinto del dovuto. Le pare giusto? Visto che questo magazzino appartiene allo stesso gruppo che gestisce le tv che hanno dimezzato i nostri compensi intendiamo acquistare alle stesse condizioni» [da “Il Messaggero”, 24 dicembre 1991]
Dal giugno 2003 al maggio 2005 Franco Migliacci è stato Presidente della Siae.

Repertorio

leggenda:
aut = autore
prod = produttore
tal.sc = talent scout
Discografia


Henry Mancini
aut - "Meglio stasera"
[musica: Henry Mancini per il film "La pantera rosa"]

Michael Bublé
aut - "It had better be tonight"
[vers. inglese di Meglio stasera", 2007]

Gianni Meccia
aut, prod - "Il pullover"
[musica: Gianni Meccia]
aut, prod - "Pissi pissi, bao bao"
[musica: Gianni Meccia]
aut, prod - "Patatina"
[musica: Gianni Meccia]


Mina
aut - "Tintarella di luna"
[musica: B. De Filippi]
aut - "Quand'ero piccola"
[musica: L. Bacalov - B. Zambrini]


Neil Sedaka
aut - "La notte è fatta per amare"
[musica: N. Sedaka]
aut - "I capricci tuoi"
[musica: L. Bacalov]
aut - "La terza luna"
[musica: L. Bacalov]


Fred Bongusto
aut, prod - "Una rotonda sul mare"
[musica: F. Bongusto]
aut, prod - "Spaghetti, pollo e insalatina"
[musica: F. Bongusto]


Rita Pavone
aut - "Pel di carota"
[musica: E. Morricone]
aut - "Come te non c' è nessuno"
[musica: E. Polito]
aut - "Che m'importa del mondo"
[musica: L. Bacalov]


Patty Pravo
aut - "La bambola"
[musica: R. Cini - B. Zambrini]
aut - "Sentimento"
[musica: R. Cini - B. Zambrini] aut - "Tutt'al più"
[musica: P. Pintucci]


Josè Feliciano
Ricchi e Poveri
aut - "Che sarà"
[musica J. Fontana - C. Pes - L. Greco]


Nada
aut, prod, tal.sc - "Ma che freddo fa"
[musica: C. Mattone]
aut, prod, tal.sc - "Gelosia"
[musica: C. Mattone]
aut, prod, tal.sc - "Il cuore è uno zingaro"
[musica: C. Mattone]
> vince il Festival di SanRemo


Ricky Shayne
aut, prod, tal.sc - "Uno del Mods"
[musica: G.Meccia - C. Mantovani]


Gianni Morandi
aut, prod, tal.sc - "Andavo a cento all'ora"
[musica: M. Buttice - M. Cantini]
aut, prod, tal.sc - "Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte"
[musica: L. Bacalov]
aut, prod, tal.sc - "In ginocchio da te"
[musica: B. Zambrini]
aut, prod, tal.sc - "Non son degno di te"
[musica: B. Zambrini]|
aut, prod, tal.sc - "La fisarmonica"
[musica: L. Bacalov - B. Zambrini]
aut, prod, tal.sc - "Chimera"
[musica: L. Bacalov - B. Zambrini]
aut, prod, tal.sc - "Se non avessi più te"
[musica: B. Zambrini - L. Bacalov]
aut, prod, tal.sc - "Un mondo d'amore"
[musica: S. Romitelli - B. Zambrini]
> cantata anche da Joan Baez
aut, prod, tal.sc - "Scende la pioggia"
[musica: Nichol - Kaylan]
aut, prod, tal.sc - "Se perdo anche te"
[musica: N. Diamond]
aut, prod, tal.sc - "C'era un ragazzo che come me amava I Beatles e i Rolling Stones"
[musica: M. Lusini]
> cantata anche da Joan Baez in "L'Isola di Wight"
aut, prod, tal.sc - "Uno su mille"
[musica: R. Fia]


Peppino di Capri
aut - "Frennesia"
[musica: C. Mattone]
aut - "Alleria"
[musica: C. Mattone]


Edoardo De Crescenzo
aut - "Ancora"
[musica: C. Mattone]
aut - "Quando l'amore se ne va"
[musica: C. Mattone]
aut - "Al piano bar di Susy"
[musica: C. Mattone]
aut - "Amico che voli"
[musica: C. Mattone]
aut - "Padre"
[musica: C. Mattone - P. Pintucci]


Alberto Sordi
aut, prod - "E va, e va..."
[musica: C. Mattone]


Renato Zero
prod, tal.sc - "No! Mamma, no!"
prod, tal.sc – "Inventi"


Scialpi
aut, prod, tal.sc - "Rocking rolling"
[musica: M. Goldsand - J. Tamborrelli]
aut, prod, tal.sc - "No east, no west"
[musica: Scialpi - Thoti]
aut, prod, tal.sc - "Cigarettes and coffee"
[musica: Scialpi]
aut, prod, tal.sc - "Pregherei" in coppia con Scarlett
[musica: Scarlett]


Massimo e Domenico Modugno
aut, prod - "Delfini"
[musica: L. Lopez]


Ennio Morricone
aut - "Cantico del Giubileo 2000"
[musica: E. Morricone]
Commedie Musicali



"Jacopone da Todi"
[musica: Lusini-Farina-Monteduro-Cini]
con Gianni Morandi e Paola Pitagora


"Pinocchio"
[musica: M. Goldsand]
con Enzo Cerusico
Film



"Nel blu, dipinto di blu"
con Domenico Modugno, Vittorio De Sica


"Tutto è musica"
con Domenico Modugno


"Per amore... per magia"
con Gianni Morandi e Mina
Sigle Televisive di Cartoni Animati


Elisabetta Viviani
"Heidi"
[musica: Brun]

Castellina Pasi
"Lupin"
[musica: F. Micalizzi]

Robots
"Il grande Mazinga"
[musica: F.M. Cantini]


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